L’ottavo continente. Così viene chiamato il Madagascar, la quinta isola più grande al mondo che offre una fauna e una flora uniche nel loro genere, che si sono sviluppate del tutto isolate dal resto delle terre emerse, separate dal Canale di Mozambico. Le specie endemiche che popolano il Paese sono infatti talmente stupefacenti da distinguersi dal continente africano e dal resto del Pianeta e da costituire ben il 5% di quelle conosciute al mondo.
E se tutto questo non basta per convincere a visitare il Paese, merita attenzione anche il suo paesaggio variegato che vede alternarsi foreste tropicali, deserti, canyon e spiagge bianche di origine corallina. Un vero e proprio paradiso variopinto, fuori e dentro l’acqua.
Che dire poi della cultura. I confini del Madagascar hanno accolto nel corso dei secoli indo-malesi, arabi, africani, portoghesi, olandesi, britannici creando un crogiolo di tradizioni, usi e costumi che si riflettono ancora oggi nella popolazione.
Nel mezzo dell’Oceano Indiano sorge un’isola affascinante, capace di sorprendere a ogni passo, che ha come protagonista la natura primitiva, in cui è possibile lasciarsi trasportare in un altro mondo per vivere un’esperienza impossibile da replicare da qualsiasi altra parte.
I lemuri: i veri abitanti del Madagascar
Con 103 tra specie e sottospecie, i lemuri con il loro muso simpatico sono il simbolo indiscusso del Madagascar. L’isola, abitata dall’uomo soltanto a partire dagli ultimi due millenni, ha visto riprodursi questa peculiare specie di primati che è possibile ammirare solo in queste terre e di cui è diventata protagonista.
Basta osservare con occhi attenti tra gli alberi per scovare tra i rami alcuni esemplari di questi curiosi abitanti che vivono in branchi più o meno allargati e costituiscono società matriarcali.
Purtroppo, la deforestazione e il bracconaggio stanno causando la lenta estinzione di questa specie, e per questo motivo è ancora più importante salvaguardare i lemuri e osservarli con rispetto. Rispetto determinato anche dal ruolo centrale che ricoprono all’interno della cultura malgascia, dove sono considerati animali sacri.
Dove è possibile incontrarli? All’interno del Parco Nazionale di Andasibe, in cui vivono 14 specie di lemuri, nella riserva cittadina di Anja, dove osservare i lemuri Maki catta, o nel Parco Nazionale di Isalo, particolarmente ricco di esemplari socievoli.
Il viale dei baobab
Non solo i lemuri, anche i baobab si contendono il titolo di simbolo del Madagascar e sottolineano, ancora una volta, la maestosità della natura.
I baobab vengono considerati come alberi solitari, alti e massicci che sorgono isolati. Eppure, lungo il “viale dei baobab”, nei pressi della città di Morondava, si raggruppano insieme delimitando la strada rossa e polverosa, dando vita a un viale di maestose colonne vegetali di circa 800 anni.
Con i loro tronchi massicci e i rami irregolari che creano una simpatica chioma, i baobab sono alberi straordinariamente resistenti che hanno imparato ad adattarsi a un ambiente davvero arido e ostile. Il segreto di questo successo è la grande capacità del possente tronco di impregnarsi di acqua, riuscendo così a sopravvivere in zone del mondo particolarmente avverse. Si pensi che, per secoli, sono stati utilizzati come riserve d’acqua, scavandone il tronco e ricavando delle “cisterne” per l’acqua piovana.
Il momento migliore per visitare questi giganti smisurati è al tramonto, quando le loro imponenti sagome formano uno spettacolare contrasto con i colori caldi e morbidi del calar del sole e si può liberare l’immaginazione.
Vi abbiamo incuriositi? Non resta che prenotare il prossimo viaggio in Madagascar!