Se solo a sentire la parola “campeggio” incominci a tremare e l’idea di montare la classica canadese proprio non fa per te, forse non hai mai sentito parlare di glamping.
Il glamping nasce dall’unione tra “glamour” e “camping”, una nuova frontiera in fatto di turismo per evidenziare quanto le vacanze all’aria aperta piacciano a molti, ma senza rinunciare al comfort. Una tendenza che arriva dal Nord Europa e dall’America, ma che non stupisce si sia già diffusa anche nel nostro Paese.
In che modo? Con tende attrezzate e curate nei dettagli, letti comodi con morbidi cuscini e candide lenzuola, cucine dotate di ogni indispensabile, verande apparecchiate dove gustare la cena.
Quindi sì alla tenda, ma comoda come in hotel.
Le origini del glamping
Sebbene la parola “glamping” compare per la prima volta in Gran Bretagna nel 2005, quella dei campeggi di lusso è una tendenza che affonda le radici nel passato.
Già nel XVI secolo, infatti, risalgono alcune testimonianze di questa modalità di vivere la natura sia in Scozia che in Francia. Un esempio? Il Campo del Drappo d’oro organizzato nel nord della Francia in occasione di un summit diplomatico tra Enrico VIII d’Inghilterra e Francesco I di Francia dove furono allestiti campi tendati di charme e – addirittura – fontane in cui scorreva vino rosso.
Nello stesso periodo, anche gli Ottomani durante le missioni militari usavano tende sfarzose.
Più recentemente, negli anni ’20, si sono diffusi boutique camping e soluzioni confortevoli utilizzate da inglesi e americani benestanti durante i safari in Africa e dotati di ogni lusso domestico: generatori elettrici, vasche da bagno… e casse di champagne!
Le differenze con il camping
Glamping, da non confondere con il camping.
Yurte, tende arredate e roulotte vintage sono solo alcuni esempi di soluzioni trendy che si prestano alla nuova modalità di alloggio a metà tra green e luxury. In un modo sempre più attento alla sostenibilità, non stupisce infatti che il glamping abbia preso piede tra i turisti, conciliando la loro esigenza di rispettare la natura, ma di continuare a viaggiare in modo comodo.
Sì, perché “comodità” è la parola che meglio riassume le differenze con il camping.
L’immediatezza e l’istintività del campeggio, dove si trova un posto e si monta la propria tenda dotata dell’essenziale, lascia spazio a tende precedentemente allestite con arredi di design, confortevoli, curate nei dettagli e i cui servizi sono paragonabili a quelli di un albergo dalle 4 stelle in su.
Quali mete preferire? Tra le prime destinazioni che hanno adottato il nuovo stile di viaggio si trovano la Svizzera e i Paesi scandinavi, particolarmente attenti all’eco-friendly e dove il freddo non vuol far rinunciare al piacere di dormire all’aperto. Ma oggi si può praticare glamping quasi ovunque, con una particolare diffusione in Europa.
Camping e glamping: due stili di viaggio differenti che si rivolgano a tipologie di viaggiatori diverse.
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