Se c’è un posto dove la natura regna indisturbata e il tempo sembra essere sospeso, quello è sicuramente il Borneo malese, isola molto estesa conosciuta per l’antica foresta tropicale ricca di specie endemiche.
Nella regione del Sarawak, quella più a ovest, i viaggiatori hanno la possibilità di entrare a contatto con la vera anima culturale dell’isola. Il Borneo, infatti, non è solo giungla e animali. Il Borneo sono le tribù che lo abitano da sempre e che, da generazioni, portano avanti antichi costumi e tradizioni.
Come gli Iban, discendenti delle popolazioni Dayak, conosciuti per essere stati feroci Headhunter, “cacciatori di teste”, che ancora oggi vivono in comunità nelle tradizionali longhouse, paragonabili a un intero villaggio racchiuso sotto un unico tetto.
Trascorrere una notte in loro compagnia è un’esperienza che permette di abbandonare il presente e lasciarsi trasportare nel passato, in un’epoca fatta di contadini e guerrieri, di condivisione e di senso di appartenenza.
L’arrivo nella longhouse
Raggiungere un autentico villaggio Iban è tutt’altro che una passeggiata. Da Kuching, capitale del Sarawak, è necessario trasferirsi via terra per circa 250 chilometri in direzione del Parco nazionale di Batang Ai per poi imbarcarsi e navigare lungo l’omonimo fiume attraverso la fitta vegetazione.
Il silenzio è quasi assordante, interrotto solo dal richiamo della natura e dallo scrosciare dell’acqua. Binocolo alla mano, lungo il tragitto non è difficile ammirare simpatici oranghi muoversi tra gli alberi.
All’interno della foresta, in una posizione isolata per proteggersi dalle minacce esterne, si nasconde una grande struttura sospesa su pali, fatta di legno e bambù: benvenuti in una longhouse Iban.
Le donne del villaggio sono solite accogliere i visitatori con un bicchiere di vino di riso, vera prelibatezza locale.
Non resta che abbandonare gli zaini, e immergersi completamente nella vita del Borneo.
Una giornata con gli Iban
Ciò che più amano fare gli Iban è raccontare la loro storia e illustrare ai viaggiatori il loro modo di vivere in sintonia con l’ambiente esterno, così lontano dalle nostre abitudini.
La giornata si svolge secondo i ritmi del sole, principalmente all’aperto, nella lunga veranda che collega le modeste abitazioni dei vari nuclei familiari, dove gli Iban si rifugiano solo per dormire.
C’è chi intreccia il rattan, chi si dedica alla coltivazione, chi alleva bestiame. I bambini giocano spensierati e sorridono timidi ai turisti, così diversi da loro nelle sembianze che sembrano provenire da un altro pianeta.
Un trekking nella vicina foresta pluviale in compagnia di un Iban consente di scoprire i segreti della flora e della fauna locale e il legame indissolubile che la natura ha con la comunità.
Quando cala la sera, illuminati solamente dal calore del fuoco, si cena tutti insieme a base di prelibate pietanze del posto cucinate per l’occasione. Dopo cena, ci si intrattiene tra racconti e risate e, perché no, uno spettacolo di danze di guerra.
Ormai è notte, è tempo di andare a dormire adagiati sul pavimento in una stanza comune. Sogni d’oro, domani è un nuovo giorno nella comunità Iban.